Dall’idea al cantiere, quanto ci mette un progetto per vedere la luce?
- Enrico Stefano
- Urbanistica e Territorio
Dall’idea al cantiere, quanto ci mette un progetto per vedere la luce?
Una guida pratica per capire il funzionamento della macchina amministrativa rispetto ai progetti che stanno a cuore ai cittadini.
di Enrico Stefano*
Due anni, questo il tempo minimo che passa a Roma (ma vale più o meno per tutti gli Enti Locali), da quando si “accende la lampadina” – voglio realizzare l’opera “x” – a quando si avviano i cantieri. Sempre se va tutto bene.
E purtroppo che si tratti di una corsia ciclabile o di una metropolitana, i tempi e
i passaggi sono esattamente gli stessi.
Molti pensano che basti “ottenere i fondi” e poi l’opera da li a qualche mese vedrà la luce; invece, purtroppo (o per fortuna) non è così. Per una Pubblica Amministrazione ci sono dei tempi e dei passaggi ben definiti (non è come andare al Supermercato ed acquistare qualcosa).
Vediamo insieme questi passaggi, prendendo come esempio la realizzazione di una corsia ciclabile:
STEP 1 (Progetto preliminare)
Il primo passo è quello di incaricare una società strumentale di Roma Capitale (di solito Roma Servizi per la Mobilità) di realizzare un progetto di fattibilità dell’opera (ex progetto preliminare nel vecchio codice degli appalti).
La progettazione può essere svolta con risorse interne dell’Amministrazione o tramite un supporto esterno se maggiormente complessa, individuando uno o più soggetti con apposita gara pubblica (in tal caso vanno destinati fondi specifici per la progettazione da appostare in bilancio, tipicamente quello di previsione da approvare ogni anno entro il 31 dicembre).
STEP 2 (Progetto definitivo)
Il secondo passo è la redazione del progetto definitivo. Lo studio di fattibilità di solito è utile per condividere una prima proposta di intervento con le parti interessate: Politica (sia comunale che municipale), associazioni, comitati e tutti gli stakeholders potenzialmente interessati.
Se tutto procede in maniera abbastanza condivisa, si passa al progetto definitivo, più dettagliato e preciso, sul quale si apre la conferenza dei servizi, dove tutti i soggetti coinvolti devono esprimere un parere formale, entro 90 giorni. Contestualmente vanno stanziate le risorse per realizzare l’opera nel bilancio (di previsione entro fine dicembre, o durante l’anno successivo mediante variazioni o assestamento).
Chi sono i soggetti coinvolti nella Conferenza dei Servizi? Parliamo mediamente di almeno una ventina di soggetti, per le opere più semplici: almeno 3 o 4 Dipartimenti (Mobilità, Lavori Pubblici, Ambiente), il Municipio sul quale l’opera ricade, la Polizia Locale, Ama, Atac, gestori sottoservizi (Areti, Italgas, compagnie telefoniche ecc), eventualmente Soprintendenze di Stato o Sovrintendenza Capitolina se l’opera può avere un impatto archeologico/paesaggistico (a Roma quasi ovunque). Quella della conferenza dei servizi è inoltre una fase strettamente “tecnica” la Politica non può e non deve entrare in questi passaggi (ma magari può coinvolgere i soggetti di cui sopra nelle fasi precedenti, per farli arrivare “preparati” all’appuntamento).
STEP 3 (Progetto esecutivo)
Se la conferenza dei servizi riceve tutti i pareri necessari, si passa a redigere il progetto esecutivo, ovvero il progetto finale con tutti i dettagli anche per la cantierizzazione.
STEP 4 (La gara)
La pubblicazione della gara per l’aggiudicazione dei lavori (quasi sempre procedure ad evidenza pubblica europee, con tempi difficilmente comprimibili di almeno 6/9 mesi).
STEP 5 (Aggiudicazione e cantieri)
Una volta aggiudicata la gara, sperando che nel frattempo non ci siano stati ricorsi ai giudici amministrativi tra chi ha partecipato alla gara e non è “contento” del risultato o tra gli oppositori dell’opera, si può finalmente partire con il cantiere, sempre con qualche passaggio precedente (consegna dell’area, Determine temporanee di traffico da parte della Polizia Locale).
Attenzione però che l’iter non finisce con l’avvio del cantiere! I lavori vanno seguiti, perché possono sorgere in ogni momento imprevisti, difficoltà non previste (es impatto su altre opere o sottoservizi, od ostacoli di altra natura come ritrovamenti archeologici) o l’impresa potrebbe non rispettare i tempi previsti dal contratto.
Ultima precisazione riguardo i tempi: tutti questi passaggi non possono durare all’infinito. La gara per i lavori deve essere pubblicata entro il 31 dicembre di ogni anno (“impegnando” così lo stanziamento), pena la decadenza dei fondi “appostati” 12 mesi prima (o nei mesi successivi con apposite variazioni o assestamenti di bilancio).
In tutto questo il ruolo della Politica è fondamentale: far combaciare i tempi tra opere “pronte” ma non finanziate, e stanziamenti in bilancio che però devono essere concretizzati entro la fine dell’anno solare. Seguendo tutti i passaggi e facendo in modo che tutti gli attori coinvolti si possano esprimere e lavorare.
*Consulente, Mobility manager ed attivista. Ex Presidente della Commissione Mobilità e Trasporti di Roma Capitale.
Esempio di progetto di riorganizzazione urbana San Giovanni, Via Taranto e Via La Spezia (realizzato)
Esempio di progetto del tram tra Piazza Vittorio Emanuele e Largo Corrado Ricci con estensione fino a Piazza Venezia (inserito nel PUMS, non ancora realizzato).
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